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ONPHOTOGRAPHY 2

fotografie di
Fabrizio Cicconi
Kai-Uwe Schulte-Bunert
Georg Aerni
Filippo Brancoli Pantera
Andreas Seibert
presso
OnArte, Minusio
21 10 2017 –  02.12.2017
a cura di CONS ARC / GALLERIA

On/Photography 2 si inserisce per la prima volta nel percorso della decima edizione della Biennale dell’Immagine, rassegna internazionale di fotografia e video che si svolge in diverse località ticinesi con un tema condiviso dal titolo: Borderlines, Città divise/Città plurali.

On/Photography 2 Gli autori proposti per questa mostra collettiva hanno lavorato indagando il territorio e in modo particolare le città, che sono soggetti privilegiati per rappresentare i grandi cambiamenti sociali ed architettonici.

I fotografi Fabrizio Cicconi e Kai-Uwe Schulte-Bunert hanno lavorato contemporaneamente su un progetto dal titolo: 2_ luoghi divisi che investiga due città, Gorizia/Nova Gorica e Goerlitz/Zgorzelec, divise fisicamente dalla guerra, o meglio dalla pace, dopo la fine della seconda guerra mondiale, che ne ha segnato profondamente luoghi e abitanti. 

Il fotografo zurighese Georg Aerni è presente in questa occasione con alcune immagini di Shanghai e il suo procedere si situa ai limiti tra architettura e natura, tra città e campagna. Le sue immagini sono il risultato di un confronto tra il luogo e la rispettiva storia e ne sottolineano la costante trasformazione.

Per il fotografo lucchese Filippo Brancoli Pantera si è scelto un allestimento particolare con un dittico di grande formato su pellicola a colore, montato direttamente sulla grande vetrata della terrazza nello spazio di Minusio.
Come è consuetudine nella collaborazione con la Galleria ConsArc sarà Filippo Brancoli Pantera il trait d’union tra i due spazi espositivi e il 7 ottobre inaugura una personale a Chiasso, sempre nell’ambito della Bi10.

Andreas Seibert porta avanti una sua impegnativa ricerca sulla Cina da più di 15 anni, prima fotografando gli esodi dalle campagne alle città della popolazione, poi seguendo il corso del fiume Huai per finire con l’urbanizzazione delle megalopoli cinesi.

Andreas Seibert è un autore che Guido ed io conosciamo da molto tempo, esposto nella Biennale dell’immagine (Calida) Il mondo in camera nel 2004 con l’inizio del suo possente lavoro sulla Cina, poi seguita da un’altra mostra per la Bi no. 8 Geografie dell’invisibile, esposto in Galleria Cons Arc a Chiasso, alla Fotostiftung di Winterthur, in gallerie private e dal 29 ottobre presente alla BelleVue – Ort fur Fotografie a Basilea.
Un video di Andreas è anche visibile nella stanzetta nera di OnArte.
Vi segnalo i due bei libri editi da Steidl, presenti al bookshop oltre al film girato da Villi Hermann su di lui.
Georg Aerni, stimato professionista zurighese, assiduo frequentatore delle montagne ticinesi. Ha esposto il suo lavoro Slop & Houses per la 4a edizione della Biennale dell’immagine, ha esposto in ConsArc a Chiasso nel 2014 con la mostra PROMISING BAY, lavora con gallerie zurighesi e alcune sue immagini sono presenti nella mostra al MASI di Lugano, FOCUS INDIA.
Vi segnalo il bel libro di Georg che raccoglie la maggior parte dei suo lavori di indagine sul territorio

Filippo Brancoli Pantera è il trait d’union che stavolta collega OnArte alla Galleria di Chiasso dove è in corso la mostra del lavoro INTO THE LANDSCAPE fino al 23 novembre prossimo e che naturalmente vi invitiamo a visitare. In questo allestimento, creato per OnArte, si è pensato ad un’installazione piuttosto che a una presentazione classica del lavoro di Filippo.

Visto che sono assenti spendo almeno due parole per il lavoro di Fabrizio Cicconi e Kai-Uwe Schulte-Bunert dal titolo 2_luoghi divisi (per maggiori dettagli su questo progetto a 4 mani trovate e potete consultare il bel catalogo al bookshop)
Fabrizio Cicconi
i due autori hanno lavorato su un mondo unico e diviso.
entrambi, in modo complementare, hanno lavorato su Gorizia / Nova Gorica , due città di confine tra Italia e Slovenia… e su Goerlitz / Zgorzelec, città divisa tra Germania e Polonia due storie parallele che convergono in una visione comune il lavoro viene qui a OnArte reinterpretato scegliendo poche immagini e un allestimento creato appositamente per lo spazio ospitante.

Sperando di non essere troppo lunga vi leggerei volentieri il bel testo scritto per la mostra di Filippo Brancoli Pantera da Roberta Valtorta, nota critica e storica della fotografia.
Anche se il testo è scritto per le immagini di Filippo troviamo che, almeno nella parte che ho scelto di leggere, possa valere anche per il lavoro degli altri autori presenti in questa collettiva dal titolo
ON PHOTOGRAPY/2. (fondamentale testo di Susan Sontag 1977)

Roberta Valtorta 2017
Il rapporto tra l’uomo e l’ambiente in cui vive e che lui stesso ha costruito nel tempo è uno dei temi al centro della fotografia contemporanea. Da molti anni ormai.
In un tempo non lontano, nell’ultimo ventennio del secolo scorso, l’osservazione attenta del mondo attraverso la fotografia era vissuto come un modo molto importante per indagare e capire i luoghi nelle loro stratificazioni storiche e nella loro complessità carica di memorie. I luoghi, se fotografati tenacemente e a lungo, potevano svelare identità individuali e anche collettive.
Poi i luoghi sono diventati non-luoghi, le identità sono diventate sfuocate e mutevoli. Poi un nuovo termine è apparso: super-luoghi. Con la profonda trasformazione delle città e dei territori delle provincie e delle campagne progressivamente investiti dal modello urbano, abbiamo visto, e vediamo, e viviamo, un inedito cambiamento di scala degli spazi e degli oggetti, in un processo di decentramento, di espansione centrifuga e capillare, verso, chissà, la formazione di regioni metropolitane estese.
La fotografia, nel contempo, assediata dalle immagini globalizzate del mobile video e della duttile produzione digitale, e afferrata dalla rete onniavvolgente e martellante, ha risposto alla questione della rappresentazione dello spazio antropizzato sostanzialmente in due direzioni.
Da un lato i fotografi hanno rivolto lo sguardo a piccole cose quotidiane, un muro, una strada, una casa, il suo interno, la luce, l’erba di un prato, la porta di casa, la polvere di una periferia, e poi un volto, e le piccole storie individuali. Cose minori, marginali, laterali: frammenti.
Dall’altro hanno fatto ritorno alla grande veduta dall’alto (antica, nobile, già ottocentesca, si pensi ai primi dagherrotipi delle città, si pensi, più lontano, al vedutismo o al Romanticismo in pittura) nell’estremo tentativo di abbracciare  e capire (nel senso etimologico del termine) la grande complessità, la modularità, la ripetitività delle strutture costruite dall’uomo, il sommarsi di funzioni diverse nelle diverse porzioni del paesaggio, dal produrre all’abitare, dalla logistica distributiva ai terreni ancora agricoli. Il tentativo di misurare un mondo divenuto forse non più misurabile attraverso la visione.

Kai-Uwe Schulte-Bunert
Senza titolo –  2 Luoghi divisi – 2008/2009   ed 1/7
Stampa inkjet su cart 100% cotone cm  42×55

Fabrizio Cicconi
Senza titolo –  2 Luoghi divisi – 2008/2009   ed 1/7
Stampa inkjet su cart 100% cotone cm  42×55

Georg Aerni
Nan-Bei Gao Jia Lu III – 2013    ed 1/5+IIap
Inkjet pigment print  cm 65x86c-print cm 40×40

Filippo Brancoli Pantera
Luoghi condivisi – 2008/2009
pellicola su vetro cm

Andreas Seibert
Urbanization in China.
Social Upheaval with unknown Outcome  – 2015
# 7768-8_mf     ed.  5+2ap
Archival Pigment Ink Print cm 52×65 on
Epson Hot Press Natural Paper 330gsm,
100% cotton fibre paper cm 59×83
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